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Nino Canal, santeramo

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NINO CANAL
Nino Canal è nato e risiede a Santeramo in Colle (Ba). Pittore autodidatta in quanto a formazione artistica, si distingue nella raffigurazione del paesaggio della Murgia e della natura morta. 
Ha tenuto varie mostre personali a Santeramo in Colle e in diverse città italiane (Galleria “Michelangelo” - Bari, Galleria “La Sfera” – Pescara, etc.).
Ha partecipato a mostre collettive e concorsi di pittura ottenendo premi e riconoscimenti fra cui: 1978, 2° premio Concorso di pittura “Il mare deve vivere” organizzato dal WWF di Barletta; 1982, 1° premio Estemporanea di pittura – Santeramo in Colle; 1983, 2° premio Concorso internazionale di pittura organizzato dall’I.P.A. (International Police Association); 1985, 2° premio al Concorso di pittura “Gabriele D’Annunzio” organizzato dalla Galleria “La Sfera” di Pescara.
Hanno scritto recensioni critiche riguardanti l’arte di Nino Canal: Michele Ardito, Rossella Lovascio, Gino Sangalli, Hero Paradiso, Gino Spinelli de’ Santelena, Don Pedro, Gianni Plantamura, Nunzio Massimo Leone.
L’Arte e le opere di Nino Canal sono state pubblicate, nel 1985, sul Catalogo Mondadori d’Arte Moderna n. 20 e sul Catalogo d’Arte Moderna “La Sfera”.
Sono state pubblicate, inoltre, su “Pensiero e Arte”, “Artepoesia”, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Il Corriere dell’Appennino”, “Partecipare”, “Puglia”, etc.
Le opere di Nino Canal sono esposte presso il Ministero della Difesa (Roma), in diverse collezioni private in Italia e all’estero.
“Nino Canal sa esprimere il suo mondo interiore soprattutto nella sapiente colorazione, nella sintonia e fusa armonia di tinte vivaci e brillanti. Osservando le sue tele, quelle dedicate al misterioso e affascinante paesaggio della Murgia, sia se imbiancato da candida neve, che rigoglioso di tinte nascenti in primavera, vediamo i colori uscire fuori con un’istintiva maestria che sorprende ed incanta. Egli ha il pregio della chiarezza ed è, inoltre, capace di trasmettere emozioni subito recepite dall’osservatore. Resta vincolato all’impressione, ma vi mette di suo un incanto dolce, benigno, affabile…” 
(M. Ardito).
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